Nel corso del 2019 Quantum Leap IP ha guidato e supportato un’importante azienda del settore Aerospazio, Sicurezza e Difesa in un processo di trasferimento tecnologico verso una PMI italiana, messo in atto per valorizzare la proprietà intellettuale dell’azienda titolare del brevetto destinandola a nuovi mercati.

Questa attività è sicuramente un caso rilevante di successo di trasferimento tecnologico, ma denota anche una visione ben più ampia e lungimirante volta a costruire una solida filiera e una grande opportunità per accelerare la crescita economica del nostro Paese, creando un sistema di innovazione nazionale che verta sulla collaborazione sistemica e strutturata tra grande azienda e PMI.
Infatti in questa esperienza di trasferimento tecnologico è stato possibile supportare l’azienda per il licenziamento del proprio brevetto in un settore civile lontano da quello che ne è il core business, delineando degli scenari innovativi capaci di intercettare opportunità importanti e disponibili al di fuori del proprio perimetro industriale specifico.

Il brevetto licenziato dalla PMI, presente da anni sul mercato delle soluzioni per la sicurezza dei lavoratori contro gli infortuni, è relativo a un sistema per monitorare l’utilizzo corretto dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) da parte degli operatori per garantirne un accesso regolamentato nelle aree di lavoro.

Nell’attività che ha portato al licenziamento del brevetto sono stati presenti tutti gli elementi tipici di un processo di trasferimento tecnologico: eccellenza tecnologica, tutela brevettuale, individuazione di un mercato di riferimento diverso da quello delle attività core business dell’azienda titolare di brevetto, valorizzazione strategica della Proprietà Intellettuale.

Le attività svolte da Quantum Leap, a supporto del team di esperti che ha guidato processo di trasferimento tecnologico, possono essere schematizzate in:

  • Analisi tecnologica preliminare della soluzione inventiva: l’analisi svolta a livello preliminare di varie tecnologie disponibili ha portato a considerare la tecnologica in questione fra i brevetti di priorità elevata, poiché fra le più interessanti ed in grado di entrare in un mercato di riferimento secondario, diverso da quelli in cui opera tipicamente l’azienda;
  • Due Diligence: Quantum Leap ha completato, successivamente, una due diligence più approfondita in grado di definire il mercato di riferimento, le tecnologie concorrenti già presenti in commercio e i principali operatori presenti sul panorama nazionale ed internazionale che, a valle di un’attività di brokeraggio, erano considerate come i principali acquirenti del brevetto;
  • Valutazione economica: La fase di valutazione economica è stata condotta al fine di ottenere una maggiore consapevolezza del patrimonio della proprietà intellettuale in questione in termini del valore economico e ai fini di una eventuale commercializzazione dello stesso. L’analisi è stata condotta mediante una tecnica predisposta ad implementare due metodologie: una di tipo qualitativo, finalizzata a valutare il brevetto in termini di robustezza ed impatto, e una di tipo quantitativo, finalizzata a valutare il brevetto mediante un processo analitico inteso a definire un range economico sostenibile.
  • Valutazione della robustezza legale tramite FTO: una volta scelta la possibile PMI licenziataria tra le aziende che avevano manifestato interesse, il brevetto è stato valutato dal punto di vista della sua robustezza legale ed è stata effettuata un’ulteriore analisi, ovvero la FTO (Freedom To Operate) in sinergia con i consulenti della PMI e in totale approccio collaborativo. Si è convenuto sulla solidità del brevetto e sulla possibilità di aggirare eventuali rischi collegati alla tutela grazie anche alle attività di sviluppo del prototipo e personalizzazione, che daranno sicuramente vita a nuovi brevetti di invenzione e a una nuova attività di tutela
  • Scelta del modello di business : Come modello di business si è deciso di definire un accordo di licensing esclusivo per il settore e mercato specifico, lasciando libera per l’azienda titolare del brevetto la possibilità di licenziare il brevetto ad altre realtà industriali in differenti settori e in differenti territori.

In questo modo, l’azienda titolare del brevetto ha potuto esplorare opportunità lontane dal proprio core business sfruttando strategicamente la proprietà intellettuale aziendale, senza aggravio di costi, ma basandosi sulla capacità di valorizzazione della proprietà intellettuale relativa alla tecnologia licenziata.

Alcune osservazioni meritano particolare rilevanza:

  • tra le molteplici manifestazioni di interesse è stata prediletta quella di una PMI italiana che produce indumenti e accessori per la sicurezza del lavoratore, poiché considerata la più consistente e interessata a concludere l’accordo, da qui si è poi proseguiti con le fasi di negoziazione;
  • l’azienda titolare del brevetto si è resa disponibile a supportare le fasi di sviluppo e a promuovere il prodotto finale risultante.

Questo modello è, ovviamente, la conferma di come una piccola azienda possa competere su scala nazionale e internazionale grazie alla sinergia con la ricerca, facilitata dagli strumenti di trasferimento tecnologico, che possono portare ad un modello win-win sia per la grande industria, che per la piccola impresa, ma anche per la ricerca e lo Stato.